Una ciliegia tira l’altra

set 5, 2013   //   by nutribo   //   Alimenti stagionali, Primavera  //  No Comments

Ciliegie - Nutrizionista Bologna - Dott.ssa Serena TassinariCon l’arrivo della primavera i giardini della nostra città si sono colorati delle incantevoli fioriture degli alberi da frutto. Le più variopinte appartengono indubbiamente alla famiglia della Rosacee. Particolarmente gradevoli, infatti, appaiono alla vista i fiori del ciliegio, del mandorlo, del pesco e del susino. La bellezza del ciliegio, in particolare, lo rende da secoli estremamente utilizzato in Oriente anche come elemento ornamentale.

Lo splendore dei suoi fiori riflette, del resto, la dolcezza dei suoi frutti tanto che un anonimo cantore del passato non esitò a definire la ciliegia “il fiore del paradiso”.

Originario dell’Asia minore, il ciliegio è attualmente diffuso in tutto il mondo ed in Europa, in particolare, è presente fin dall’antichità. Già alcuni secoli prima dell’era cristiana, i greci ne distinguevano diverse varietà. Infatti nel III secolo a.C., il naturalista ellenico Teofrasto descriveva i ciliegi come una coltura già stabilizzata.

Tutte le varietà coltivate discendono da due specie: il ciliegio selvatico dolce (Prunus avium L.), da cui derivano le ciliegie, ed il ciliegio acido o visciolo (Prunus cerasus L.), che produce le amarene e le marasche. Dal ciliegio dolce, per selezione, si sono differenziate alcune centinaia di specie diverse i cui frutti sono distinti in due gruppi: le ciliegie tenerine a polpa tenera, e le duracine o duroni a polpa soda e consistente. Benché alla ciliegia sia comunemente associato il colore rosso, la tavolozza cromatica del frutto è molto ampia: si va dal giallo chiarissimo dei bianconi (diffusi soprattutto in Piemonte) al rosso quasi nero del, probabilmente ai lettori più noto, durone di Vignola.

In Italia, proprio nella valle del fiume Panaro, le ciliegie hanno infatti trovato il loro terreno più fertile, rendendo l’Emilia Romagna una delle regioni più vocate per questa coltura. La raccolta, inizia a metà maggio con il Durone Bigarreau e con la Mora di Vignola e prosegue in giugno con il durone Nero I e il durone Anella. Tra le varietà tardive si annoverano il Nero II ed il Ciliegione, particolarmente gustosi e ricchi di proprietà nutritive. Da un punto di vista nutrizionale le ciliegie sono un ottimo ricostituente, soprattutto quando, come in estate, occorre integrare minerali ed oligoelementi per fronteggiare le loro perdite dovute alla maggiore sudorazione.

Contengono, infatti, Sodio, Potassio, Ferro, Calcio, Fosforo e Magnesio, ma anche le vitamine A, C, ed alcune del gruppo B, tra cui la B1, la B2 e la B3. Sono, inoltre, presenti acidi organici (importanti per l’equilibrio acido-base, da cui dipende la salute delle cellule e la funzionalità dell’organismo), fibre (utili per l’attività dell’intestino), bioflavonoidi (sostante antiossidanti capaci di contrastare l’invecchiamento cellulare provocato dai radicali liberi) e polifenoli (disintossicanti e utili per aumentare la resistenza dei capillari). L’elevato contenuto in acqua rende, infine, le ciliegie estremamente idratanti e dissetanti. Quando si acquistano bisogna controllare che non presentino ammaccature o parti annerite. La buccia deve essere priva di screpolature ed avere un colore brillante ed uniforme.

Ed è forse proprio per l’aspetto ammiccante e gustoso che “una ciliegia tira l’altra” e che una volta iniziate a mangiarle, è davvero difficile smettere!

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