La mela: il frutto per eccellenza

set 5, 2013   //   by nutribo   //   Alimenti stagionali, Inverno  //  No Comments

La storia è ricca di leggende e racconti sulla mela, uno dei frutti più conosciuti e diffusi sulle nostre tavole. Secondo la tradizione biblica fu proprio la mela, frutto dell’ albero della conoscenza del bene e del male, a far cadere in tentazione Adamo ed Eva che, mangiandola, diedero origine al peccato.

Anche se questo racconto è sicuramente il più noto, nel corso dei secoli la mela ha perso la sua accezione negativa per far posto ai più svariati aneddoti. Come quello riguardante il leggendario eroe svizzero Guglielmo Tell, vissuto tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo d.C. che, colpendo con una freccia una mela posta sulla testa del figlio, riuscì a salvarsi la vita.

Da non trascurare anche gli studi effettuati nella seconda metà del 1600 da Isaac Newton. Secondo la tradizione, egli intuì la legge di gravitazione universale grazie ad una mela che gli cadde sulla testa mentre era sdraiato sotto un albero. Oltre che in miti e racconti, la mela è presente anche in numerose fiabe, come in quella di Biancaneve e i Sette Nani dei fratelli Grimm, e nella moderna simbologia. Accanto alla mela come simbolo di New York, infatti, questo frutto presta il suo nome alla casa discografica inglese fondata dai Beatles nel 1968 (Apple Records) e la sua immagine al logo dei pc dell’azienda informatica Apple.

Originaria dell’Asia Centrale dove veniva coltivata già nel periodo Neolitico (resti fossili di spicchi di mele carbonizzati sono stati rinvenuti in siti archeologici localizzati in quello che è l’odierno Kazakistan), la mela si è diffusa, attraverso il Medio Oriente, dapprima in Egitto lungo le vallate del Nilo e, successivamente, in Grecia. Grazie alle conquiste dell’Impero Romano giunse in Occidente e da qui, in tutta l’Europa continentale. Chissà se quando l’albero delle mele venne coltivato per la prima volta dai nostri lontani antenati, qualcuno di loro immaginò che i suoi frutti avrebbero riscosso così tanto successo nei secoli a venire.

Il primo ad accorgersi delle loro numerose proprietà terapeutiche fu Ippocrate, il più famoso medico della storia greca, che già nel 400 a.C. ne raccomandava l’assunzione quotidiana. Nell’anno 1100, alla scuola medica di Salerno, si istruivano gli allievi circa le qualità terapeutiche della mela soprattutto riguardo la cura di affezioni a carico dei polmoni, dell’intestino e del sistema nervoso.

Nel corso dei secoli gli studi concernenti questo prezioso frutto si fecero sempre più intensi tanto che agli inizi del 1900 venne ideato il detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Quale stereotipo è mai stato più azzeccato! Infatti, al di là di tradizioni e leggende, grazie alle sue numerose virtù, la mela è da sempre considerata un vero e proprio farmaco naturale ed un valido alleato per il benessere del nostro corpo. Da un punto di vista nutrizionale, infatti, la mela è ricca di vitamine quali la C, importante per le difese immunitarie e per l’assorbimento e l’utilizzazione del Ferro, la A, dall’azione protettiva sulle mucose e sugli epiteli in genere ed alcune del gruppo B (tra cui la B1, la B2, la PP, la B6 e la B9) utili contro la spossatezza.

Sono, inoltre, presenti numerosi minerali quali il Fosforo, il Calcio, il Magnesio, il Ferro e lo Zinco, ed elettroliti come il Potassio. Il modesto contenuto calorico e la sua caratteristica di bloccare la sensazione della fame, dovuta all’alta concentrazione di pectina, rendono la mela un alleato essenziale nei regimi alimentari ipocalorici. La pectina, fibra alimentare contenuta specialmente nella buccia, è infatti capace di unirsi all’acqua. In tal modo forma una consistente massa all’interno dello stomaco che, di conseguenza, aumenta il senso di sazietà. Sia nella polpa che nella buccia sono, inoltre, presenti eteri, tannini, alcoli, aldeidi e un elevato numero di terpeni che rendono infinitamente vario il profumo ed il sapore delle mele.

Generalmente tonde, le mele hanno un colore che, a seconda della varietà, varia dal verde al giallo e al rosso, con presenza più o meno rilevante di piccole macchie e striature. La buccia, solitamente liscia, è sottile e resistente. Il robusto picciolo è ancorato al frutto all’interno della cavità peduncolare. La lieve infossatura presente all’estremità opposta è, invece, chiamata calicina. La bianca polpa, dal sapore dolce o lievemente aspro, può essere soda, succosa e, a volte, farinosa. Le mele sono dei pomi, ossia dei falsi frutti in cui la polpa ha origine dal ricettacolo del fiore e non dall’ovario. Il vero frutto è il torsolo al cui interno sono contenuti i semi.

In Italia le mele sono coltivate soprattutto nelle regioni del Nord, in particolare nel Trentino Alto Adige. Se ne conoscono oltre mille varietà tra cui le più comuni sono: le Fuji dal colore rosato e dal dolce sapore, le gialle Golden Delicious, le verdi Granny Smith, le Renetta, mele carnose per eccellenza dalla singolare buccia ruvida al tatto e dal colore verde chiaro punteggiato di ruggine che, maturando, vira verso il giallo e le rosse Stark Delicious. Altrettanto note sono due varietà ottenute dall’ibridazione, ossia dall’incrocio, di due specie differenti: le Pink Lady, dalle sfumature rosa e le mele Ambrosia, dal sapore estremamente dolce. Infine una curiosità. Il termine pomata, deriva dal latino “pomum”, ossia pomo, poiché la polpa della mela veniva utilizzata come eccipiente negli unguenti medicinali per favorire l’assorbimento del principio attivo attraverso la pelle.

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